Un lavoratore si ammala, di conseguenza si assenta dal lavoro per un certo periodo di tempo fino a quando non riacquista la piena capacità lavorativa, una volta raggiunta la guarigione. Si tratta di una situazione “normale” che, tra le conseguenze, ha quella di “potere sottoporre” lo stesso lavoratore a un controllo medico fiscale, domiciliare o ambulatoriale, richiesto dal datore di lavoro o dall’Inps.
Nel caso di richiesta dell’azienda, è stato attivato, già da diversi anni, un apposito canale telematico unico da utilizzare per questo genere di richieste.
Per capire meglio l’argomento, dedicheremo un articolo esclusivamente al problema dei controlli fiscali con tutti i diritti e i doveri che ne derivano. In questa sede, invece, cercheremo di spiegare come deve comportarsi un datore di lavoro che voglia “mandare il controllo” a un proprio dipendente che sia rimasto a casa in malattia.
Ci sono due documenti importanti che proponiamo: la Circolare dell’Inps n. 118 del 12 settembre 2011, il Messaggio dell’Inps n. 4344 del 12 marzo 2012.
Comprendiamo che possa essere noioso citare norme e circolari ma, in questo caso, crediamo sia il miglior sistema per comprendere di cosa stiamo parlando.
Di seguito mettiamo a disposizione due link interni di ScaricaFacile.it che permetteranno di leggere le regole in materia di richiesta dei controlli. Ricordiamo, come evidenziato meglio di seguito, che tutto è relativo ai controlli che vengano richiesti all’Inps che opera con i medici operanti nell’ambito delle proprie liste. La possibilità esiste di richiedere il servizio alle strutture sanitarie, ASL, che non rientreranno in questa regolamentazione.
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